barbari e somari

Oltre che “barbari” anche un po’ “somari”

GIULIANOVA – Dopo il voto che sancì la modifica dei confini del Borsacchio, a Giulianova il Pdl tenne una conferenza stampa per commentare la scelta fatta in Consiglio regionale. All’incontro era presente anche il consigliere Venturoni che a suo tempo presentò una proposta volta alla completa abolizione della riserva.

Enrico Gagliano (Comitato abruzzese Difesa beni comuni) parte da qui per fare una summa impietosa sul modello culturale e politico che ha prodotto il taglio dell’area protetta. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera.

La conferenza dei maggiorenti del Pdl, svoltasi nel quartiere Annunziata di Giulianova qualche venerdì fa, dimostra che la barbarie è capace di assumere anche un volto umano. Non più incendi, devastazioni e stupri di massa bensì menzogne (“I veri ambientalisti siamo noi”). Sono proprio costoro i veri “ambientalisti”? Sono loro i fautori di una nuova fase di sviluppo della nostra regione?

Il Venturoni-pensiero, che ha trovato ampi consensi anche all’interno del Pd e dell’amministrazione comunale giuliese, fonda la crescita economica del nostro territorio ed il contrasto alla disoccupazione giovanile sul rilancio dell’edilizia. È vero: la ripresa di quel particolare settore anticipa quella dell’intero sistema economico ma… di quale edilizia parlano, scrivono e deliberano, in Regione come a Giulianova e Roseto, gli iscritti al partito trasversale mattone e del calcestruzzo?

Il caso del ridimensionamento della Riserva del Borsacchio scioglie ogni dubbio sul punto: l’edilizia dei “Nuovi barbari” è quella che devasta il paesaggio, deturpa l’ambiente e consuma il territorio grazie ai soliti Piani regolatori ed alle mille varianti ad hoc che prevedono l’occupazione di ogni palmo di suolo disponibile. La loro edilizia non è invece quella che dovrebbe più opportunamente puntare alla riqualificazione delle aree già consumate, alla sostenibilità, all’efficienza energetica, all’impiego di nuovi materiali e tecnologie, al contenimento dei costi e ad una migliore vivibilità delle nostre cittadine? Contro questo tipo di edilizia nessuno avrebbe nulla da obiettare. Anzi.

In blu il vecchio perimetro, in giallo quello nuovo. Clicca per ingradire

Sono loro i “veri ambientalisti”? La risposta è contenuta nell’elenco dei primati negativi collezionati dall’Abruzzo grazie ai “Nuovi barbari”; in particolare:

1) spesa per la difesa del territorio, con appena 29mila 288 euro per chilometro quadrato, pari alla metà di quanto si spende mediamente in Italia;

2) 2° posto in Italia per emissioni di CO2 pro-capite;

3) ultimi in Italia per l’uso degli autobus;

4) quart’ultimi in Italia per l’uso del treno (20% contro la media nazionale del 31%);

5) 3° posto in Italia per percentuale delle coste balneabili erose dal mare (61%);

6) scarso utilizzo del fondi europei, con appena il 20% (fonte: Confindustria);

7) 2° posto in Italia per incidenza dei morti sul lavoro rispetto al numero degli occupati.

Il tentativo dei “Nuovi barbari” è quello di cui tante volte ha detto e scritto Roberto Saviano: a forza di dire una bugia, si finisce col crederla e col farla passare per una verità. Questo meccanismo di sistematica costruzione di false verità può avere facile presa su una parte dell’opinione pubblica ma non sul Governo nazionale o sulla Corte Costituzionale che ben conoscono gli strafalcioni legislativi della Regione Abruzzo. A tal riguardo, scrive il Prof. Enzo Di Salvatore: “Nel 2011, ad esempio, la Corte è intervenuta 7 volte: due con ordinanza e cinque con sentenza. Anche qui, le sentenze adottate hanno dichiarato tutte l’illegittimità costituzionale delle leggi impugnate. E per ben due volte la Regione ha rinunciato a difendersi in giudizio. Ricapitolando: nel solo biennio 2010-2011 si sono avute 9 pronunce di illegittimità costituzionale e per ben 8 volte nessuno ha difeso la legge della Regione Abruzzo dall’impugnazione del Governo nazionale”.

Dunque, per i giudici della Corte, la Regione Abruzzo verrebbe sicuramente bocciata in italiano e diritto. In matematica e geometria, poi, non avrebbe alcuna residua possibilità di recupero. Un esempio: in occasione della recente riperimetrazione della Riserva del Borsacchio gli ambientalisti -sta volta quelli veri – si sono presi la briga di misurare l’estensione della Riserva prima del tagli; hanno così scoperto che in origine gli ettari protetti erano 1.180 e non 1.100 come scritto erroneamente nella legge regionale. Ma come li avevano contati ai tempi della riperimetrazione del 2007: con il pallottoliere?