Napoli Sotterranea: biglietti, orari e dove si trova

Tutto quello che devi sapere per visitare Napoli sotterranea

Stai visitando Napoli? Allora non può mancare l’acquisto dei biglietti della Napoli sotterranea. Una tappa obbligatoria per i turisti e i cittadini, un’escursione che ti mostrerà questo substrato che sorregge la città da oltre 5.000 anni. Una grande rete di cunicoli, gallerie, catacombe, acquedotti, cisterne e spazi scavati ed utilizzati dall’uomo, sin dalla fine della preistoria fino a pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un mondo a parte a 40 metri di profondità, che occupa un’area di oltre 2.000.000 metri quadri, con 40 km di cunicoli, di cui solo il 10% visitabile, che si estende per tutta la città, partendo dal centro storico. Scopriamo insieme l’altra faccia di Napoli, misteriosa e altrettanto ricca di storia, quanto quella in superfice. In questo articolo troverai tutto quello che devi sapere per visitare Napoli sotterranea: biglietti, orari e prezzi delle visite guidate, le sue origini e storia e i vari percorsi e ingressi sparsi in città, per un’emozionante esperienza unica al mondo.

passaggio napoli sotterranea

 

Cos’è Napoli sotterranea: storia e origini

Le origini e la storia di Napoli sotterranea sono strettamente legate alla conformazione morfologica e geologica del territorio partenopeo, composto in gran parte dal tufo. Un tipo di roccia di matrice vulcanica con particolari caratteristiche come leggerezza, friabilità e stabilità, ideale per essere usato come materiale da costruzione.

I primi manufatti e scavi sotterranei risalgono addirittura alla fine dell’era preistorica, circa 5.000 anni fa. Ma le prime cave per l’estrazione del tufo risalgono al III secolo a.C., nel periodo della Magna Grecia, fondamentale per la costruzione di Neapolis, l’antenata greca di Napoli. Gli spazi che si venivano a creare durante gli scavi vennero adibiti ad una serie di utilizzi come ipogei funerari o all’approvvigionamento idrico con cisterne per la raccolta di acque piovane, che messe in collegamento tramite cunicoli, andavano a prelevare l’acqua da una sorgente alle falde del monte Somma, nel paese di Volla, da cui prese il nome “acquedotto della Bolla”.

Lo sviluppo massiccio del reticolo dei sotterranei iniziò in epoca romana, precisamente in quella augustea, dove i romani dotarono la città di gallerie viarie, come la grotta di Cocceio e la grotta di Seiano, e soprattutto di una complessa rete di acquedotti alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti di Serino, a 70 km dal centro di Napoli. Altri rami dell’acquedotto dell’epoca augustea arrivano sino a Miseno, per rifornire la Piscina Mirabilis, la cisterna d’acqua riservata alla flotta imperiale.

Sufficientemente larghi per permettere il passaggio di un uomo, i cunicoli dell’acquedotto si diramavano in ogni direzione, con lo scopo di alimentare fontane pubbliche e abitazioni in diverse aree della città antica. Sulle pareti, a tratti, si possono notare ancora le tracce dell’intonaco idraulico, utilizzato dagli ingegneri antichi per impermeabilizzare le gallerie.

Nel 1266 alla crescente espansione urbanistica della città voluta dagli Angioini, una nascente dinastia di origine medievale, corrispose un maggiore incremento dell’estrazione del tufo, per la costruzione di nuovi edifici.

Tra il 1588 e il 1615 ci furono una serie di editti che proibivano l’introduzione in città di materiali da costruzione, per arginare la crescita incontrollata di Napoli. Di conseguenza i cittadini per costruire nuovi palazzi e abitazioni, incrementarono ancora di più l’estrazione del tufo dal sottosuolo, usando dei pozzi già esistenti, con un prelievo del materiale dall’alto verso il basso, stando bene attenti a dove prelevare al fine di garantire stabilità ed evitare crolli. Anche le cisterne d’acqua potabile vennero ampliate ricavandone delle nuove ed espandendo sempre più a fondo la Napoli sotterranea.

Nel 1627 un nuovo acquedotto venne costruito, grazie ai finanziamenti del benefattore Cesare Carmignano, membro di una nobile e antica famiglia napoletana.

Nel 1885, dopo una devastante epidemia di colera, venne abbandonato il vecchio sistema della distribuzione idrica, poco igienico e sicuro, per la costruzione del nuovo acquedotto ancora oggi in funzione.

L’ultimo intervento sul sottosuolo avvenne durante la Seconda Guerra mondiale, che per offrire rifugio alla popolazione dai bombardamenti aerei, si adottarono, sfruttarono e frazionarono le strutture e gli spazi del vecchio acquedotto. Furono allestiti in tutta Napoli sotterranea, 369 ricoveri in grotta e 247 ricoveri anticrollo. Addirittura, in un elenco ufficiale del Ministero degli Interni del 1939 si annotava come 616 indirizzi corrispondessero ai 436 ricoveri suddetti.

A testimoniare quei momenti ci sono, oltre ad oggetti vari, le pareti dove troviamo di tutto, nomi, costumi e caricature di personalità dell’epoca, soldati di varie nazioni, date e informazioni e notizie sui due sommergibili italiani, il Diaspro ed il Topazio, ma anche i pensieri scritti e riflessioni su chi è stato costretto a restare in quei luoghi per via dei raid aerei, tramandando preziosissime testimonianze.

Conclusa la guerra, tutte le macerie causate dai bombardamenti, vennero scaricate nel sottosuolo quasi a voler nascondere e dimenticare quel periodo nero, ma non solo, divenne una vera e propria discarica di rifiuti. Sino agli anni 60 non si senti più parlare della Napoli sotterranea.

Solo nel 1968 tornò d’attualità come argomento, per una serie di problemi, come rotture di fogne o perdite nel nuovo acquedotto. Questi inconvenienti, che in tutte le città si manifesterebbero con allagamento di fognature e fuoriuscita di liquami in superfice nelle strade, a Napoli invece proprio per la presenza del substrato vuoto si palesarono improvvisamente una serie di grandi voragini.

Dopo circa 20 anni di lavori, tra scavi e bonifiche, e grazie anche all’impegno di volontari, che calandosi nelle viscere della Napoli sotterranea riportarono alla luce reperti storici di significativa importanza, è possibile oggi scoprire una pagina unica e poco conosciuta della città, diventando un vero e proprio museo sottoterra.

 

Napoli sotterranea: dove si trova ed entrata

Si potrebbe dire che la Napoli sotterranea si trovi ovunque al di sotto di quella in superfice. Ed effettivamente è così, partendo dal centro storico si snoda in più direzioni, avendo molteplici entrate. Sono due gli ingressi ufficiali, gestiti da due enti distinte, l’Associazione Napoli Sotterranea, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo, riconosciuta dalla Regione Campania. La prima entrata si trova a piazza San Gaetano 68 in via dei Tribunali, la seconda è nei Quartieri Spagnoli, in vico S. Anna di Palazzo 52.

 

galleria napoli sotterranea

 

 

Napoli sotterranea: biglietti, ingresso e tour

Come fare i biglietti

Due sono i tour e gli ingressi più famosi della Napoli sotterranea: il primo, gestito dall’Associazione Napoli Sotterranea, ha una durata di 90 minuti, parte con l’ingresso situato in piazza San Gaetano 68. Per i biglietti, se si è parte di un gruppo composto dalle 10 persone in su, è necessaria la prenotazione sul sito tramite i vari contatti disponibili, con un numero inferiore ci si può presentare direttamente all’entrata, con il rischio di lunghe file e attese, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza. Escursioni in altre lingue sono disponibili solo su prenotazione.

Ingresso e tour nei sotterranei

Dopo aver varcato l’entrata si scendono 136 gradini, dotati di corrimano, che ti portano a 40 metri di profondità, e aprono la visita con cavità di tufo usate prima come ipogei funerari e cisterne pluviali dell’acquedotto greco-romano, e dopo come rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, passando poi per spazi adibiti a vari utilizzi didattico-scientifici come, una stazione sismica, gli orti ipogei e le serre. Si procede con il teatro greco-romano, vi si accede tramite una botola nascosta sotto il letto di un’abitazione al piano terra, chiamata basso napoletano, e si arriva a questo teatro usato ai tempi di Nerone e a dei canali di scolo epoca borbonica costellati di maioliche di colore blu. Alla fine del tour si può visitare il Museo della Guerra, tra documenti e cimeli della popolazione napoletana, che sotto bombardamento si rifugiò nella Napoli sotterranea.

Tutto il percorso è estremamente sicuro, comodo e con ampi passaggi, c’è solo cunicolo stretto di circa 10 metri, da attraversare a lume di candela per accedere ad una cisterna. Un passaggio facoltativo, chi non se la sente, può aspettare comodamente sulle panchine predisposte. Un tour per tutte le fasce d’età, dagli anziani ai bambini, anche molto piccoli, con la possibilità di lasciare il passeggino all’ingresso, ed è consentito scattare foto. In qualsiasi momento è possibile interrompere la visita e tornare in superficie, se non ci si sente a proprio agio.

Il secondo tour è gestito dal L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo della durata di 60 minuti, ha l’ingresso in vico S. Anna di Palazzo 52. In questo caso per visitare la Napoli sotterranea si può solo prenotare tramite il sito con tutti i contatti a tua disposizione, sia per gruppi o persone singole, i bambini inferiori ai 6 anni non sono ammessi. L’ingresso passa attraverso un antico pozzo intorno al quale è stata scavata una scala a chiocciola, un tour perfetto, questo, per scoprire i vecchi acquedotti. I due più antichi quello greco, acquedotto della Bolla, quello romano augusteo e quello più recente, del XVII secolo, di Cesare Carmignano. Infine, si passa ad un rifugio antiaereo, scoperto, ripulito e reso visitabile dal L.A.E.S, che ospitò 4000 persone durante i bombardamenti.

Per chi soffre di claustrofobia, è previsto un percorso alternativo, onde a evitare cunicoli più stretti. È consentito scattare foto e portare il proprio cane.

Come visitare Napoli sotterranea

Giunti a questo punto ti starai domandando come visitare Napoli sotterranea e cosa è consigliabile indossare. La temperatura a 40 metri di profondità si aggira, tutto l’anno, tra i 16 e 18 gradi, per questo è consigliato indossare, anche nei periodi caldi, una giacca o maglioncino, e delle scarpe comode per i molti gradini da scendere e salire.

 

Perché acquistare biglietti per Napoli sotterranea

Come già detto, se stai visitando Napoli, acquistare i biglietti per Napoli sotterranea è obbligatorio. Perché è letteralmente un viaggio nel tempo di oltre 2800 anni, vedendo e toccando con mano, la storia più segreta della città partenopea, dai tempi più remoti a quelli contemporanei. Un mondo sotterraneo e misterioso, che ha partorito la meravigliosa e storica metropoli che conosciamo.

Napoli sotterranea: prezzi e orari

I prezzi e gli orari della Napoli sotterranea differiscono leggermente nelle due enti gestionali. L’Associazione Napoli Sotterranea è aperta tutti i gironi, e le visite guidate, in lingua italiana, partono ogni ora dalle 10 alle 18. Le escursioni in lingua inglese sono alle ore 10, 12, 14, 16 e 18. È prevista ogni settimana una visita notturna il giovedì sera alle 21 solo su prenotazione, raggiungendo un minimo di 10 persone.

Il prezzo del biglietto varia in base alla fascia d’età: 10 euro per gli adulti, ridotto a 8 euro per gli studenti, i bambini entrano gratis fino a 5 anni, e dai 5 ai 10 anni prezzo ridotto a 6 euro, gruppi scolastici 8 euro e gratuito per gli insegnanti con la possibilità per questi ultimi, di prenotare visite guidate anche ad orari diversi da quelli indicati. Nei giorni festivi le prenotazioni per i gruppi si accettano solo al di fuori degli orari classici d’apertura, dunque prima delle 9 e 30 o dopo le 18 e 30. Se il gruppo nei festivi o ponti deciderà di venire in un orario compreso tra le ore 9 e 30 e le ore 18 e 30 dovrà attendere il proprio turno in caso di fila.

Il L.A.E.S Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 e 30, il sabato la domenica e i festivi dalle 10 alle 18. Il prezzo per gli adulti è di 12 euro, e per i bambini, dai 7 ai 12 anni, è di 6 euro.

Cos’altro aggiungere se non consigliarvi assolutamente di acquistare i biglietti per Napoli sotterranea. Un’esperienza unica e incredibile che ti farà scendere nelle viscere del sottosuolo, il vero e proprio grembo che ha generato la città sin dall’antichità. Un mondo vasto e labirintico in gran parte inesplorato, che ha ancora tanto altro da offrire, per capire ancora più affondo la storia e le origini di Napoli.

bandiera olandese

Bandiera Paesi Bassi: significato e colori

Ecco com’è fatta la bandiera dei Paesi Bassi, la storia e i colori della bandiera olandese

Il tricolore orizzontale a bande rosse, bianche e blu è la bandiera dei Paesi Bassi, una delle più riconoscibili al mondo e tra le più antiche d’Europa. La sua origine ha radici profonde che affondano nella figura di Guglielmo I d’Orange nel XVI secolo, all’inizio della guerra d’indipendenza del paese. Ripercorriamo le varie fasi di una lunga storia tortuosa, per capire il significato e i colori di questa famosa bandiera, che ha seguito parallelamente l’evoluzione della nazione che conosciamo oggi.

 

Com’è fatta la bandiera dei Paesi Bassi

La bandiera dei Paesi Bassi è un tricolore composto da delle bande orizzontali rosse, bianche e blu, in ordine rispettivamente dall’alto verso il basso. Una bandiera che condivide gli stessi colori del tricolore francese.

 

Bandiera dei Paesi Bassi: significato, colori e simbologia

La bandiera dei Paesi Bassi è un simbolo di libertà poiché nata agli inizi della guerra per l’indipendenza del paese. I suoi colori, il rosso, Il bianco e il blu simboleggiano la Casa d’Orange-Nassau, la famiglia reale dei Paesi Bassi. Originariamente il rosso della bandiera era arancione, gradualmente cambiò nel tempo.

mappa olanda con colori nazionali

 

Storia della bandiera olandese

La bandiera dei Paesi Bassi per come la conosciamo nacque nel XVI secolo, quando le province olandesi, sotto il dominio spagnolo, si ribellarono a Filippo II di Spagna iniziando, nel 1568, la guerra d’indipendenza denominata Guerra degli Ottant’anni. A guidare la rivolta il Principe Guglielmo I d’Orange, che nel 1574 utilizzò per la prima volta la Prinsenvlag, ovvero: Bandiera del Principe, composta da tre bande orizzontali con i colori dello stemma del Principato d’Orange, arancione, bianco e blu.

Dopo il 1630, l’arancio della bandiera cambiò in rosso diventando intorno al 1648, al termine del conflitto, quella contemporanea.  Ciò non impedì al vessillo con il colore originale di esistere e coesistere con la sua nuova versione.

Nel 1795 i Paesi Bassi caddero nuovamente sotto un dominio straniero, questa volta per mano della Francia di Napoleone Bonaparte che costituì la giacobina Repubblica di Batava. In questo nuovo regime fu vietato l’utilizzo del nome Prinsenvlag e il colore arancione del vessillo fu sostituito ufficialmente con il rosso.

Questo per affermare che il paese non apparteneva più alla dinastia Orange, e perché il rosso richiamava direttamente il tricolore francese. Inoltre, nel 1796 alla banda rossa, nell’angolo superiore sinistro, fu aggiunta la figura di una fanciulla e un leone ai suoi piedi, tenendo in una mano uno scudo con dei fasci romani e nell’altra una lancia.

Questa nuova bandiera ebbe vita breve come quella della Repubblica Batava per la quale fu creata, grazie a Luigi Bonaparte, eletto dal fratello imperatore, re d’Olanda. Il nuovo sovrano, infatti intendeva compiacere il popolo perseguendo una politica puramente olandese, rispettando sentimenti e valori nazionali, per questo rimosse la fanciulla della libertà ripristinando il classico tricolore.

Nel 1813 i Paesi Bassi, con il Congresso di Vienna, riacquistarono l’indipendenza e il Principe d’Orange ritornò in patria dall’Inghilterra dove era in esilio. Conseguentemente i due tricolori gemelli, l’aranciobiancoblu e il rossobiancoblu riapparirono tra la popolazione, e ripresero a sventolare orgogliosamente. Ma quale delle due dovesse essere la bandiera nazionale rimase in sospeso.

Con la Restaurazione fu costituito il Regno Unito dei Paesi Bassi, e il re Guglielmo I optò per la versione con la banda rossa, alla quale era affiancato un pennone arancione, una bandiera stretta e lunga, con l’aggiunta dello stemma reale al centro sulla banda bianca. Nello stesso periodo risale l’uso, per volontà popolare, di affiancare uno stendardo arancione assieme alla bandiera nazionale, un segno della ritrovata alleanza tra il popolo e gli Orange.

Durante gli anni Trenta del 1900, il partito nazionalsocialista olandese, il Natioonal- Socialistische-Beweging, adottò la Prinsenvlag come proprio simbolo. In risposta a ciò, il 19 febbraio 1937, la regina Guglielmina con un decreto reale stabilì, che la bandiera definitiva e ufficiale dei Paesi Bassi, fosse composta dai colori rosso vermiglio, bianco e blu cobalto. Oggi la Prinsenvlag è utilizzata sporadicamente a mero scopo politico, da gruppi di estrema destra olandesi e fiamminghi.

mani e bandierine olandesi

Alcune curiosità sulla bandiera dei Paesi Bassi

Una prima bandiera primordiale già esisteva nel XV secolo con i Signori di Borgogna, storica e antica famiglia nobile francese, che dominava sui territori degli attuali Paesi Bassi. Questo vessillo raffigurava lo stemma della casata, una Decusse o croce di Borgogna, formata da uno sfondo bianco e una croce rossa, rappresentante due ramoscelli di alloro infuocati. Successivamente questo simbolo rimase in uso anche quando il paese passò sotto il potere della Casa d’Asburgo.

Il motivo del cambio cromatico della bandiera dei Paesi Bassi è ancora incerto, ma molto probabilmente non fu una scelta politica ma pratica, poiché il colore rosso aveva una maggiore visibilità in mare rispetto all’arancione, che tendeva a scolorire facilmente a contatto con la salsedine.

Ad oggi il colore arancione, pur non essendo nella bandiera ufficiale, è comunque il simbolo dei Paesi Bassi, che ha dato il via al processo d’indipendenza del paese. Per questo è utilizzato in numerose divise delle nazionali sportive e anche dai suoi tifosi. Nel 1593, oltre le due bandiere gemelle, venne introdotta una terza bandiera ufficiale, quella degli Stati Generali Olandesi. Un corpo supremo della Repubblica delle Sette Provincie Unite, l’antenata degli odierni Paesi Bassi, nata dopo la fine della guerra con la Spagna.

Originariamente consisteva in un leone rosso su uno sfondo dorato, lo stemma della Contea d’Olanda, una signoria storica di epoca medievale. Più tardi invertirono i colori con il leone dorato su sfondo rosso. Questa terza bandiera, tuttavia, non costituiva una contraddizione con la Prinsenvlag e la sua gemella rossa anzi, in dipinti dell’epoca si vedono sventolare entrambe armoniosamente l’una a fianco all’altra, simboleggiando i due centri del potere di governo del paese.

 

I Paesi Bassi e la sua bandiera: uno stretto legame

 La bandiera dei Paesi Bassi, come già detto, è un simbolo d’indipendenza, nata quasi 500 anni fa. Una storia d’amore iniziata in guerra, quella che lega il popolo alla dinastia Orange e quindi al proprio vessillo. Un rapporto tra alti e bassi, modifiche, divieti e reintegrazioni, un percorso faticoso e avvincente che ha attraversato i secoli, sino ad arrivare al tricolore odierno che tutti conosciamo.

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Google My Business: cos’è e come funziona

Info, contatti e gestione di Google MyBusiness

Hai appena aperto la tua attività e ti serve un pò di visibilità sul web per acquisire nuovi clienti? O hai già una tua attività consolidata, ti sei trasferito e hai bisogno che i tuoi clienti ti trovino facilmente? Google tra le altre cose, fa anche questo: attraverso Google My Business. 

Google My Business è un servizio per le attività messo a disposizione da Google appunto per gestire come la tua azienda appare tra le ricerche internet degli utenti. La piattaforma ti permette di essere sempre visibile su internet e di gestire le informazioni della tua attività oltre che a interagire con i clienti con post e recensioni.

Ti piacerebbe poter usufruire di questo servizio gratuito di Google ma non sai da dove cominciare? Nessun problema! Con questo articolo ti aiutiamo a capire cos’ è e come funziona Google My Business. 

Google My Business: cos’è? 

Google My Business come anticipato, è un servizio web di Google che permette alle attività commerciali, alle aziende e alle piccole e medie imprese (ristoranti, negozi, centri estetici, etc) di essere visibili online e di essere cosi facilmente rintracciabili da nuovi e vecchi clientiPuò inoltre essere molto utile anche per privati che offrono un servizio.

Il servizio è caratterizzato da una sorta di scheda online (un profilo) contenente tutte le informazioni dell’attività: nome, indirizzo, orari, foto, più la possibilità di interagire con i clienti rispondendo alle recensioni. Un vero e proprio biglietto da visita online che rende la tua attività visibile a clienti locali e ti permette di interagire con loro.Google My Business cos’è

È nato nel 2014 quando Google decise di lanciare questo servizio per aiutare le piccole e medie imprese a crescere grazie alla loro clientela e per far si che gli utenti avessero un’esperienza veloce e intuitiva nelle loro ricerche.

Al tempo, infatti, Google presentò la nuova piattaforma con un annuncio ufficiale che spiegava come fosse difficile per le varie attività trovare nuovi clienti e mantenerli, ossia creare una sorta di community di clienti affezionati in poco tempo e come fosse difficile per gli stessi utenti trovare le informazioni che cercavano rapidamente senza dover entrare nei vari siti web. 

A cosa serve Google MyBusiness: scopi e utilizzo

Chiunque abbia accesso a internet attraverso un PC, un tablet o uno smartphone oggi cerca attraverso la ricerca di Google dove trovare determinati servizi o beni da acquistare.

Avere un profilo aggiornato sulla piattaforma di Google My Business aiuta le varie attività a essere trovate velocemente da potenziali clienti che cercano beni e servizi e a sua volta aiuta gli utenti a trovare ciò di cui hanno bisogno in quel preciso momento sia che si tratti di una consulenza, un bene da acquistare, un servizio o di un’attività fisica a cui rivolgersi.

Serve quindi per far si che i clienti quando cercano una specifica attività online trovino facilmente quelle più vicina a loro. Serve alle attività per essere facilmente trovabili online. Insomma, un modo semplice e veloce per mettere in contatto imprenditori e clienti.

Attraverso Google My Business si possono aggiornare le informazioni dell’attività in tempo reale e in modo semplice e veloce, aggiungere foto e video per far si che i nuovi clienti vedano l’interno del tuo business, rispondere alle recensioni lasciate dai clienti,  oltre a poter collegare a essa altre piattaforme di Google, come ad esempio Google Ads.

Google MyBusiness offre anche una sezione con delle statistiche per aiutarti a capire quali sono le preferenze dei clienti e come interagiscono con il tuo profilo attività.

Google My Business: come funziona

Google My Business è automaticamente collegato alla Ricerca di Google e a Google Maps e, quando un utente cerca qualcosa, come risultato emergerà una lista di attività pertinenti alla sua ricerca. Ad esempio, se provi a cercare agenzie di viaggio sulla ricerca Google ti appariranno i nomi di alcune agenzie di viaggio registrate a Google My Business.

Ma attenzione! La ricerca non mostrerà come primi risultati solamente i profili delle attività più vicine all’utente. Come per i siti web, esiste un fattore di ranking determinato da diversi fattori.

Verranno posizionati per primi i profili che Google riterrà più autorevoli e pertinenti. Ciò può essere determinato dalla completezza e accuratezza delle informazioni e dal numero di recensioni oltre che dalla vicinanza dell’utente che cerca e dagli orari di apertura al momento della ricerca.

Come accedere a Google MyBusiness: login 

Per iscriverti a Google My Business per prima cosa, devi avere ovviamente un’attività e un account Google (basta avere un indirizzo email di Gmail). Se ancora non lo hai, dovrai crearne uno.

Ti basterà poi andare su Google Maps dal tuo PC e cliccare sulla barra laterale a sinistra su “Aggiungi attività”. In alternativa puoi andare direttamente alla pagina ufficiale di Google My Business su google.com/business e cliccare su “Gestisci ora” in alto a destra.

In entrambi i casi l’ iscrizione della tua attività prenderà il via attraverso un profilo da compilare in cui dovrai per prima cosa aggiungere il nome e la categoria dell’attività

 ​Google Mybusiness login

Come per i siti web il nome dev’essere unico e, per quanto riguarda la categoria, ti devi attenere a quelle suggerite da Google mentre digiti.

Si continua inserendo il numero di telefono, il nome del sito web se lo possiedi, i profili social, l’indirizzo della sede dell’attività, e gli orari di apertura e chiusura.

Puoi anche aggiungere una breve descrizione della tua attività raccontando per esempio la storia di come è nata, qualche particolarità o spiegare la tua mission. Andando avanti potrai anche inserire le foto e altre informazioni utili come accessibilità, tipo di parcheggio, ecc. 

Al termine della compilazione Google ti regala anche un credito in euro da poter utilizzare su Google Ads in caso tu volessi pubblicizzare la tua attività a pagamento su Google. Google dovrà poi verificare la tua attività; ti manderà inizialmente un’ email e in seguito una sorta di cartolina all’indirizzo fisico con la conferma della verifica andata a buon fine.

La cartolina arriverà al tuo indirizzo in non più di 12 giorni e conterrà un numero che dovrai inserire nel profilo.  Nel mentre che aspetti la cartolina,  puoi continuare ad apportare modifiche e ottimizzare la tua scheda online, aggiungendo foto, creando dei post in cui spieghi cosa fai e, magari, presentando delle offerte speciali per attirare cosi nuovi clienti.

Le modifiche saranno visibili al pubblico su Google solo dopo aver ultimato la verifica e ricevuta la cartolina e l’email di conferma. Le informazioni che avrai inserito saranno visibili nella Ricerca di Google, su Google Maps e su molti altri servizi di Google.

Come gestire Google My Business

Una volta che il profilo della tua attività è visibile online puoi gestirlo direttamente dal tuo smartphone o da qualsiasi altro dispositivo di tua preferenza. Puoi utilizzare l’app di Google Maps per gestire il profilo dell’attività sul tuo dispositivo mobile. Sul computer puoi gestirlo direttamente dalla Ricerca di Google.

Per prima cosa, devi fare il login al tuo account di Google per poter accedere alla tua scheda attività. Da lì, puoi modificare gli orari, scegliere di chiudere temporaneamente l’attività (per esempio se vai in ferie), aggiungere foto e il logo.

Se si tratta di un servizio basato su appuntamento puoi anche includere l’opzione del prenota online (molto utile dato che molti utenti preferiscono fare da se invece che telefonare). Inoltre, puoi creare dei post per tenere sempre aggiornati i tuoi clienti su offerte speciali o eventi e rispondere alle loro domande.

Google My Business: recensioni e opinioni

Le recensioni si sa sono molto importanti e possono definire il successo di una qualsiasi attività commerciale. Ormai, oltre a cercare qualsiasi informazione online, gli utenti si basano su di esse quando devono scegliere un determinato bene o servizio. Per questo motivo è fondamentale avere delle buone recensioni: servono a crescere e costruirsi una buona reputazione, per attirare nuovi clienti e per fidelizzare quelli che già ti conoscono.

Anche le recensioni negative hanno aspetti positivi; servono per capire dove si può migliorare e se è necessario cambiare qualcosa. Il consiglio è quello di rispondere sempre a tutte le recensioni, in maniera professionale, amichevole e costruttiva anche se ciò che è stato scritto sulla nostra attività non ci piace.

Un altro consiglio è quello di chiedere sempre ai clienti di scrivere una recensione.

È buona pratica quindi ricordare ai clienti che apprezzate un loro feedback e che scrivere una recensione su Google è una sorta di collaborazione che ci aiuta a migliorare e offrire un servizio migliore la prossima volta che ne usufruiranno. 

Quanto costa Google My Business?

Se non hai mai sentito parlare di Google My Business, forse starai pensando “si, ma quanto costa?” È legittimo pensarlo dato che oggi si paga praticamente tutto!

Tuttavia, Google My Business è un servizio completamente gratuito offerto a tutti gli utenti che hanno un account Google. Non esiste una versione premium e una gratuita come tanti altri servizi online ma solo quella gratuita.

Potrai infatti essere visibile online a costo zero e iniziare a costruire la tua community di clienti senza alcun nessun investimento iniziale.

Come accennato sopra, se lo desideri, puoi sempre collegare il tuo account Google MyBusiness a quello di Google Ads e pagare gli annunci pubblicitari su Google affinché i tuoi annunci appaiano nella sezione delle sponsorizzate di Ricerca Google.

Assistenza Google My Business: contatti e numero verde

Se hai o stai per aprire un profilo della tua attività, potresti dover contattare l’assistenza di Google My Business, sebbene sia uno strumento molto facile da usare. Come tutte le piattaforme online, potrebbero sorgere dei problemi come ad esempio l’unione di più schede se si hanno diversi business o foto che non vengono visualizzate correttamente e cosi via.

Google offre quasi sempre supporto e assistenza per i suoi prodotti. Puoi contattare l’assistenza tramite l’apposito modulo sul sito del supporto e in poco tempo ti risponderanno via email. Nella stessa pagina troverai anche la chat dell’assistenza attiva dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.

In alternativa puoi anche leggere i vari articoli che Google mette a disposizione oppure scrivere sul forum. In quest’ultimo potresti avere delle risposte da parte di altri utenti che hanno avuto i tuoi stessi problemi o quesiti oppure direttamente dai moderatori di Google.

Fino a qualche anno fa, esisteva anche un numero verde dedicato a Google My Business che si poteva contattare ma Google lo ha rimosso. A oggi non esiste un numero verde di Google My Business; tuttavia, è possibile contattare quello del supporto di Google Ads.

Il numero verde è 800 906 913, attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 18.00. Ti verrà chiesto innanzitutto di inserire il tuo numero dell’account di Google Ads a 10 cifre. Se non lo hai clicca sull’asterisco e attendi finché non senti la terza opzione “per assistenza con la tua attività su Google”.

A questo punto la chiamata passerà direttamente a un operatore esperto di Google My Business.

Al giorno d’oggi avere una forte presenza online è molto importante e Google My Business rappresenta un’opportunità unica sia per le nuove attività che quelle già avviate.  Avere un sito web come vetrina è utile ma ancora di più lo è essere presenti e facilmente visibili sulla ricerca e su Google Maps.Google My Business

Nonostante sia uno strumento molto facile da utilizzare, per avere dei risultati deve essere utilizzato nel modo giusto e, come per un sito web, con alcune strategie di marketing e SEO così da migliorare il posizionamento della tua scheda profilo nella ricerca di Google.

Talvolta è utile rivolgersi a un esperto di web marketing che ti aiuti a migliorare i tuoi risultati online attraverso strategie mirate. Ad esempio, l’utilizzo di determinate parole chiave (keywords) nella descrizione della tua attività e nei post che pubblichi può migliorare significativamente la tua visibilità nelle ricerche locali.

In conclusione Google Mybusiness è una piattaforma eccezionale che mette in contatto imprenditori e clienti in modo semplice e rapido, indispensabile per qualsiasi business che vuole aumentare la propria visibilità online e raggiungere nuovi clienti.

E tu cosa aspetti a promuovere la tua attività?!

Sognare denti che cadono senza dolore

Sognare denti che cadono senza dolore: cosa significa?

Sognare denti che cadono senza dolore: cosa significa?

Sogni che cadono i denti? Ecco quello che devi sapere

I sogni, così come l’oroscopo, ad esempio, hanno dietro credenze e tradizioni che incuriosiscono e attirano parecchie persone. Alcuni si svegliano al mattino e non prestano attenzione a ciò che hanno vissuto, nel loro inconscio, durante la notte, mentre altri si soffermano a pensare su ogni singola scena, cercando di collegarla alla vita reale. Difatti, in commercio esistono anche dei libri sull’interpretazione dei sogni, che ti aiutano a esaminare, in profondità, ciò che hai sognato, dandoti una spiegazione precisa e associandoli, persino, eventuali numeri su cui puntare e sfidare la fortuna. Da millenni, i sogni sono un mondo che non può essere toccato con mano, ma che molti tendono ad analizzare. Lo stesso Freud, il padre della psicanalisi, ha dedicato gran parte della sua vita all’interpretazione dei sogni, cercando di dimostrare che questi altro non sono che una finestra sul nostro subconscio. Nei sogni, si nascondono i nostri desideri, le paure più profonde, anche quelle più irrazionali. Tra i sogni più ricorrenti, solitamente, ce n’è uno che accomuna gran parte delle persone, ovvero i denti che cadonoScopriamo insieme cosa significa questo sogno e quali tratti di noi nasconde.

 

Interpretare la caduta dei denti nei sogni

Sognare caduta dei denti senza doloreSognare denti che cadono può essere alquanto disturbante e, al tuo risveglio, puoi sentirti confuso e pieno di domande. Per questo, la prima cosa che sarai tentato a fare è cercare sul web o su un apposito libro, il significato di ciò che hai sognato. Facendo un’attenta ricerca, scoprirai che la perdita dei denti, nei sogni, ha una lunga storia di interpretazioni simboliche. In particolare, uno dei significati che si tende ad attribuire maggiormente a tutto questo è la paura di perdere il controllo, la stabilità. Come aveva già sottolineato Freud, ogni sogno porta a galla qualcosa che il nostro inconscio tende a nascondere. Senza denti, ci sentiremmo più vulnerabili, meno in grado di affrontare gli ostacoli e le sfide che la vita ci presenta, perché è grazie ai denti se riusciamo a nutrirci e senza di essi non avremmo modo di essere perfettamente in salute. In alcune interpretazioni psicanalitiche, invece, questo sogno può riflettere ansie riguardo alla propria immagine, in particolare legate al trascorrere del tempo e all’invecchiamento. Nella cultura popolare, invece, i denti rappresentano la comunicazione e sognare di perderli simboleggia il timore di non essere compreso dagli altri. 

 

I significati più profondi che si nascondono dietro questo sogno

Ma a parte tutte le interpretazioni popolari e simboliche, un sogno andrebbe analizzato a fondo nel suo significato psicologico. Se sogni i denti che cadono, probabilmente, vuol dire che stai vivendo un periodo pieno di stress e di insicurezze. Forse, potresti fare i conti con situazioni di perdita o di abbandono, portando alla luce un conflitto interiore che non pensavi potesse opprimerti così tanto. Sigmund Freud, invece, attribuiva questo sogno ad ansie sessuali, paure di castrazione. Per il padre della psicoanalisi, perdere uno o più denti significava perdere potere. Le interpretazioni più moderne hanno ripreso il concetto di Freud, focalizzandosi più sulla perdita di controllo che sulle tematiche sessuali. A molti, inoltre, capita di sognare denti che cadono senza dolore, il che potrebbe simboleggiare un cambiamento da affrontare, che è sì destabilizzante, ma che viene comunque accettato. Nella vita, le transizioni sono normali, solo che alcune ci segnano più di altre, ma fa la differenza il modo in cui si vivono e si affrontano. 

 

Prenditi del tempo per una riflessione interiore

Se sei solito esplorare i vari significati dei sogni che fai, non fermarti solo alla lettura, ma dedica del tempo anche a una riflessione interiore. Visto il significato che viene attribuito ai denti che cadono, durante un sogno, sarebbe opportuno riflettere sulle tue paure e insicurezze, analizzando la situazione che stai vivendo attualmente, gli eventuali cambiamenti che potrebbero presentarsi e le sfide che potresti incontrare lungo il cammino. Sei davvero pronto a perdere un pezzo del passato e andare avanti? Così come i denti da latte cadono e fanno spazio a quelli permanenti, anche tu devi essere in grado di lasciare andare il vecchio, per fare spazio al nuovo. Ciò non vuol dire, necessariamente, che il futuro sia peggiore del passato, ma il processo di transizione potrebbe essere doloroso, anche se necessario per la crescita. Se i denti rappresentano forza e stabilità, la loro caduta è un’opportunità per esaminare se ci sentiamo davvero solidi nelle nostre decisioni e nelle nostre convinzioni. Alle volte, un sogno è un ottimo punto di partenza per analizzare tutte quelle emozioni che, altrimenti, sarebbero rimaste sommerse e nascoste. È un modo per far luce su un momento un po’ irrequieto che stai vivendo, ma che potrebbe comunque darti grandi soddisfazioni. denti che cadono in sogno

In definitiva, sognare denti che cadono e, in particolare, sognare denti che cadono senza dolore, può simboleggiare diversi aspetti della vita del sognatore, ma quasi tutti ruotano attorno al cambiamento, al timore di non poter far sentire la propria voce come vorrebbe, ma anche alla necessità di lasciare andare qualcosa del passato. Non è mai semplice lasciare andare, ma a volte è importante farlo. L’interpretazione dei sogni è una pratica che incuriosisce milioni di persone, al giorno d’oggi, studiosi e non, ma non è così semplice come potrebbe sembrare. Chiaramente, il significato che viene rivelato è sempre in relazione a situazioni generiche. La verità è che ogni singola persona ha la sua storia da raccontare e la sua sfera intima che incide su ciò che sogna. Comprendere fino in fondo ciò che appare in sogno, quindi, sarebbe un compito che spetta solo al sognatore. Nessuno, più di se stesso, lo conosce alla perfezione, conosce ansie e paure, dilemmi e perplessità. Attraverso l’analisi e la riflessione, puoi trovare nuove prospettive su te stesso e sviluppare una maggiore consapevolezza di ciò che realmente vuoi dalla tua vita. La perdita di controllo, la perdita di potere e l’indebolimento, che si nascondono dietro il sogno dei denti che cadono, non sono altro che dei fattori comuni a molte persone. Magari, dopo aver fatto questo sogno e averne analizzato il significato, saprai come reagire e prendere la situazione in pugno, a occhi aperti.