teramo capitale cultura classica

Teramo diventa capitale della cultura classica

TERAMO – Per il potente ministro di re Ferdinando IV di Borbone, John Acton, Teramo nel Settecento era “l’Atene del regno”. Una vocazione per la cultura classica che oggi viene confermata dalla scelta del capoluogo aprutino come sede della nona edizione del Certamen Sallustianum.

Centro nevralgico e polo di riferimento per i circa 120 studentiprovenienti da tutta Italia (ma anche da Tunisi e Atene, quella greca) non potrà che essere il Liceo Classico ‘Melchiorre Delfico’. Sarà nelle prestigiose aule di una delle più antiche scuole teramane, infatti, che si svolgeranno le prove che ruotano attorno all’opera di Sallustio, storico di origini aquilane che ha legato il suo nome ad alcuni dei testi fondamentali della cultura classica.

Gli studenti partecipanti si divideranno in due sezioni: la prima prevede una gara di versione dal latino e relativa interpretazione critico-filologica di un brano tratto dalle opere di Sallustio (riservata agli alunni delle classi seconde e terze del Liceo Classico e delle classi quarte e quinte del Liceo Scientifico, Linguistico, delle Scienze Umane); la seconda consiste nella stesura di un saggio breve su un argomento storico-letterario, relativo alle opere di Sallustio, riservata solo agli alunni delle ultime tre classi dei licei italiani all’estero, dei licei dei Paesi del Mediterraneo, dei licei internazionali e dello Scientifico-tecnologico italiano. Le prove, della durata di sei ore, si svolgeranno il 28 aprile, con inizio alle 8.30, presso il Liceo Classico di Teramo. I vincitori, decretati da una commissione giudicatrice, riceveranno diplomi e premi in denaro, e saranno proclamati nel corso della cerimonia in programma lunedì 30 aprile. Inoltre, i vincitori conquisteranno la possibilità di prendere parte alle Olimpiadi della cultura classica, in programma a Venezia alla fine di maggio.

“Credo molto nella cultura classica perché tiene vivi i valori della persona”, ha commentato la preside del ‘Delfico’, Loredana Di Giampaolo, presentando la manifestazione. Un impegno, quello dell’istituto, che non si esaurisce con il supporto logistico. Infatti, gli alunni del liceo della Comunicazione (indirizzo specifico del Classico) metteranno in scena una tragedia di Euripide, “Le Troiane”, che verrà rappresentata sabato 28 aprile, alle 21, presso la Sala polifunzionale della Provincia.

Il Certamen Sallustianum si inserisce nella Settimana della cultura classica, che prevede diversi altri appuntamenti collaterali. Venerdì 27 aprile, giorno di arrivo delle delegazioni scolastiche a Teramo, gli studenti e i docenti verranno accompagnati a visitare le mostre in atto nei musei cittadini e, nel pomeriggio, è in programma una passeggiata sulla Via Sacra, con l’archeologo Vincenzo Torrieri e il recital di poesie d’amore degli studenti del Classico. Il giorno successivo, mentre i ragazzi saranno impegnati nelle prove del Certamen, gli accompagnatori parteciperanno al convegno di studio ‘Le grandi vie delle civiltà: popoli in cammino’, presso il Museo archeologico ‘Savini’. Lunedì 30 sarà il giorno delle premiazioni cui seguirà, nell’aula magna del Convitto, la cena ‘Tra cibi e sapori antichi: il percorso delle golosità’, momento per apprezzare anche le specialità gastronomiche locali. La chiusura della Settimana della cultura classica è prevista giovedì 3 maggio, con un incontro finale che tirerà le somme dell’esperienza vissuta.

Ad organizzare il Certamen è il Centro Studi Sallustiani di Sassa, in provincia de L’Aquila, nato circa vent’anni fa. “Ci siamo posti un interrogativo – ha dichiarato la vice presidente Elda Fainella – se rimanere nelle torri d’avorio e fare ricerca, o divulgare i risultati delle nostre ricerche al grande pubblico, anche quello estraneo alla cultura classica. Abbiamo scelto la seconda strada, e il tema scelto quest’anno vuol fungere anche da stimolo per una riflessione sui legami culturali tra l’Italia e i Paesi del Mediterraneo, che ci sono sempre stati insieme alle migrazioni dei popoli. Spostamenti di genti – ha concluso – che fin dall’antichità hanno rappresentato anche un fatto positivo”.

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