La Strada Maestra del parco vietata ai ciclisti
CROGNALETO – La strada maestra del Parco Gran Sasso – Laga, la statale 80 che penetra nel cuore dell’area protetta collegando il versante teramano con quello aquilano, è ancora ‘vietata’ ai ciclisti. O meglio, vietate sono le sue gallerie nel tratto ricadente nel Comune di Crognaleto: quella di Paladini e quella di Ortolano.
All’imbocco dei due tunnel, infatti, sia in direzione L’Aquila che in direzione Teramo, i cartelli tondi con il disegno della bicicletta su fondo bianco e contorno rosso sono bene in vista: qui le bici non possono passare, dicono. Un impedimento non da poco, considerato che la strada maestra è una delle arterie più amate da ciclisti e cicloturisti, per la sua bellezza e perché è l’unica che conduce verso località molto frequentate: basti pensare al lago di Campotosto, o all’affascinante Passo delle Capannelle, un tempo unica via di comunicazione tra Teramo e L’Aquila. Per un territorio che aspira a vivere di turismo, di natura, di bellezze paesaggistiche, è un vulnus inaccettabile.
Più volte le associazioni ciclistiche teramane hanno sollecitato l’Anas (proprietaria della strada), la Provincia, il Parco e il Comune di Crognaleto a porre rimedio al problema. L’ultima risale a un anno fa, quando il Cciclat (Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano), insieme agli ordini provinciali degli architetti e degli ingegneri, è nuovamente intervenuto. Ma i divieti sono ancora lì, sebbene qualche passo in avanti sia stato fatto.
Va detto, infatti, che l’interdizione alle due ruote nasce dal fatto che le gallerie in questione fossero prive di illuminazione, creando grossi pericoli agli sportivi in sella per il rischio di essere investiti dagli automobilisti di passaggio. Per ovviare a questa problematica, l’Anas ha appaltato i lavori di illuminazione dei tunnel. E, in effetti, la galleria di Paladini presenta oggi un impianto perfettamente funzionante che permetterebbe a qualunque ciclista di transitare in assoluta sicurezza. Ma il cartello di divieto all’imbocco rimane ancora.
In questo caso, tra l’altro, la questione scivola nel grottesco, perché a lato del tratto interdetto c’è una vecchia strada sterrata che permetterebbe di bypassare agevolmente il divieto. Ma, come segnalato alla nostra redazione da alcuni ciclisti, la via risulterebbe praticamente ‘privatizzata’, con numerosi cumuli di legna accatastati ai lati e mezzi da lavoro parcheggiati. Alcuni hanno trovato anche un’estremità sbarrata da una corda di plastica pericolosamente tesa ad altezza d’uomo. Non solo, ma all’imbocco (provenendo da L’Aquila), campeggia un divieto d’accesso: quindi un ciclista rispettoso delle regole, o deve possedere capacità di teletrasporto per materializzarsi dal lato opposto della galleria, oppure deve interrompere la sua marcia. Ecco perché molti, pur consapevoli del pericolo, per anni hanno continuato (e continuano) a transitare nelle gallerie vietate. Nessuna novità, invece, per la lunga galleria di Ortolano (che segna il confine tra le province de L’Aquila e Teramo): era e resta tuttora completamente buia e senza alcun passaggio alternativo per le biciclette.
Ma se nella galleria di Paladini sono state accese le luci, perché permane ancora il divieto di transito alle biciclette? Prova a dare una risposta il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo: “L’Anas ha effettuato un grosso investimento sul tunnel di Paladini – dichiara a L’altra Parola – installando un impianto di luci all’avanguardia. Il ritardo nell’eliminazione del divieto è dovuto ad un contenzioso sorto con la ditta esecutrice dei lavori, che non permette ancora la riconsegna definitiva dell’opera (sul tabellone elettronico della galleria si legge, infatti, ‘prove tecniche’, ndr)”. La stessa impresa con cui sono sorti problemi avrebbe dovuto intervenire sulla galleria di Ortolano con la sostituzione delle lampade esistenti (“vetuste e perciò non funzionanti”, spiega D’Alonzo). Secondo il sindaco “il contenzioso pare superato”, e quindi tra non molto dovrebbero iniziare i lavori anche sul secondo tunnel. “Ho preso un impegno con le associazioni dei ciclisti per rendere perfettamente fruibile la strada maestra del parco”, conclude il primo cittadino di Crognaleto. Sportivi e turisti da tutta Europa, attratti nel nostro territorio anche dalla possibilità di poter scoprire le sue meraviglie in sella ad una bici, non aspettano altro.
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